Pace a voi!

Parole col cuore

Parole col cuore


Il Risorto augura ai suoi: “Pace a voi!”. Quanto bisogno ne hai il mondo, e anche noi. Gesù apre la pietra del sepolcro, vince le catene della morte, ma lascia chiusa la serratura della porta del cenacolo. Certe porte si possono aprire solo dall’interno. Come l’uovo. Se si apre per un’energia interna, ne esce una vita nuova. A questo ci porta il crocifisso risorto, mostrandoci le mani e il cuore, partendo dalle ferite ma per farne la linea di un nuovo inizio.
Quando le mani sono mosse dal cuore, si fa “misericordia”, parola che significa “miseria-cuor-dare”: prendere in mano il cuore e metterlo al posto della miseria, per colmare i buchi delle mancanze, curare le ferite, rianimare le crisi e ritrovare senso e speranza.
Va però aperta dall’interno la serratura del quotidiano, se si vuole un primavera di germogli di pace, qui e ora. La pace chiede il mio cuore e le mie mani.
Ripensiamo al “discorso all’umanità” del film “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin: “Mi dispiace, io non voglio conquistare nessuno. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l'abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i cuori, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
Non cedete a quelli che vi dicono come vivere, cosa fare, dire, pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano. Non vi consegnate a questa gente senza anima, cervello e cuore. Voi non siete macchine, ma uomini! Voi avete l’amore nel cuore, non odiate! Voi avete la forza di creare la felicità, di fare che la vita sia bella e libera. Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti lavoro, ai giovani futuro, ai vecchi sicurezza. Liberiamo il mondo, eliminando confini e barriere, odio e intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, dove scienza e progresso diano a tutti benessere”.
Ora tocca a noi mettere il cuore al posto della miseria, usare cuore e mani per aprire la vita dall’interno, nonostante i blocchi e le ferite. Il Risorto ce lo ricorda: ogni cosa ha una crepa, ma è da lì che può entrare la luce e da lì può uscire un vita nuova.
 

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